Chirurgia orecchio otite cronica

OTITE CRONICA
L’otite cronica è una malattia che interessa l’osso temporale nelle aree denominate orecchio medio e mastoide.
Si tratta di una vera e propria “osteite” ovvero di una colonizzazione da parte di germi dell’osso mastoideo, della cassa timpanica e degli ossicini.
I germi responsabili di queste infezioni sono pricipalmente lo Pseudomonas Aeruginosa, lo Streptocco, lo Stafilococco, l’Escherichia Coli, lo Pneumococco e l’Emofilus Influenziae.
Questi germi, assieme ad altri molto più rari, entrano all’interno dell’orecchio medio coinvolgendo anche le cavità mastoidee attraverso una perforazione timpanica (traumatica, flogistica, colesteatomatosa).
La perforazione timpanica è il quadro più semplice che si incontra. Richiede un intervento riparativo semplice che si chiama miringoplastica e che è necessaria per impedire la contaminazione delle aree interne dell’orecchio.

Quando non viene effettuata la riparazione timpanica il rischio di grave infezione alle strutture interne è molto elevato ed il tessuto osseo e la mucosa che lo riveste reagiscono attraverso un aumento della secrezione.
Questo aumento della secrezione è un vero e proprio meccanismo di difesa per allontanare i germi, che però è spesso inefficace.
Qualora la secrezione non riuscisse a trovare una via di uscita attraverso il timpano perforato vi è il rischio che l’infezione si propaghi all’interno verso la meninge o il cervello sviluppando una meningite o un ascesso cerebrale.
Questo è il motivo che rende obbligatorio il trattamento chirurgico della otite cronica.

A volte l’infezione viene “raffreddata” con l’uso di dosi elevate di antibiotico ad alta diffusione nell’osso (cefalosporine) ma la terapia medica frequentemente è inefficace a lungo termine.

Cosa è necessario fare?
E’ necessario individuare quanto prima i germi in causa ed effettuare un trattamento antibiotico a piene dosi per bloccare l’infezione.
Successivamente la diagnostica deve essere approfondita mediante un esame audiometrico tonale in cabina silente per valutare il danno uditivo. Lo step successivo è l’esecuzione di una TAC ad alta definizione senza mezzo di contrasto per delimitare le aree infette.
Dopo questa valutazione che inquadra il caso clinico, deve essere pianificato un intervento chirurgico da effettuarsi in tempi ragionevoli.
L’intervento proposto si chiama timpanoplastica e prevede un’incisione retro-mastoidea e una mastoidectomia rimuovendo le cellette mastoidee interessate dall’infezione. Dopo la mastoidectomia si esplora l’attico e gli ossicini effettuando una toilette accurata della mucosa ammalata concludendo poi l’intervento attraverso la riparazione della membrana timpanica.