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Molti chiedono qual è la differenza tra timpano plastica aperta e timpano plastica chiusa.

La timpano plastica chiusa è un intervento di microchirurgia effettuato sulla mastoide e sul orecchio medio per malattie croniche che coinvolgono questi due distretti.

La timpano plastica viene effettuata con una incisione retro auricolare e l’esposizione del osso mastoideo; con l’uso di una fresa la parete ossea esterna della mastoide viene eliminata e successivamente vengono eliminate le piccole cavità contenute in questa struttura ossea del cranio.

Queste cavità denominate cellule mastoidee, a causa della infezione, sono occupate da materiale purulento o da mucosa iperplastica contaminata da batteri.

Questa fase si chiama mastoidectomia ed è necessaria per eliminare le concamerazioni infette presenti nell’osso. Una mastoidectomia poco precisa causa frequentemente la recidiva della infezione dell’orecchio.

Dopo questa fase si procede delicatamente verso la zona dove sono alloggiati gli ossicini: incudine, martello e staffa e dove sono alloggiati due nervi molto importanti: il nervo facciale che dà la motilità volontaria della faccia e la corda del timpano che fornisce la sensibilità gustativa di una parte della lingua (due terzi anteriori). Questa fase dell’ intervento di timpano plastica si chiama antro-atticotomia e timpanotomia posteriore.

Questa fase , molto delicata di fresatura delle strutture ossee, consente di esplorare la catena ossiculare e la porzione posteriore della cassa timpanica, dove sono alloggiate le due finestre della coclea. Dopo aver esposto correttamente i tre ossicini e le finestre assieme al canale osseo del nervo facciale, rispettando la "Chorda Tympani" è possibile effettuare la toilette-pulizia degli ossicini , del nervo facciale e delle finestre dalla mucosa iperplastica e congestionata a causa dell’infezione.

Dopo questa fase si passa al tempo del condotto uditivo esterno.

Esistono due opzioni che il chirurgo sceglie in base alle dimensioni del condotto uditivo esterno e dalla angolatura dello stesso.

Il tempo del condotto può essere quindi per via retro auricolare quando lo orifizio esterno è troppo stretto o angolato ed è per tanto necessario allargarlo con una delicata fresatura della porzione ossea.

Quando il condotto uditivo esterno è sufficientemente ampio e non vi sono particolari angolazioni non è necessario passare per via retro auricolare, ma con una incisione particolare è possibile creare un lembo (denominato lembo timpanomeatale anteriore) ed esplorare quindi la metà anteroinferiore della cassa timpanica .

La esposizione di questa zona consente di effettuare la toilette dell’ipotimpano e del orifizio tubarico interno. Completata la pulizia della mucosa endotimpanica infiammatoria è possibile quindi riparare la perforazione timpanica con una tecnica denominata “Underlay”.

Normalmente la perforazione timpanica viene riparate con un frammento di fascia del muscolo temporale prelevato dallo stesso paziente oppure con una membrana elastica di origine animale totalmente deproteinizzata denominata Tutopatch.

La fascia opportunamente modellata viene inserita al di sotto del timpano e sostenuta contro la faccia interna della membrana timpanica con spugnette di gelita imbevute di antibiotico e cortisone. Una volta riposizionato il lembo timpanomeatale nella sua posizione originaria si controlla che la fascia di riparazione sia estroflessa verso l’esterno grazie alle spugnette di gelita inserite nella cassa timpanica.

Si procede quindi alla “scalificazione” del bordo della perforazione timpanica rimuovendo l’anello fibroso che l’organismo genera spontaneamente per tentare di impedire che la perforazione si allarghi.

A volte la perforazione timpanica è talmente ampia che si estende a tutta la metà anteriore del timpano con distruzione anche dell’Anulus timpanico, per tanto non è possibile ricostruire la membrana timpanica con tecnica Underlay ma è necessario utilizzare una tecnica denominata Overlay con la quale si ricostruisce l’angolo antero inferiore timpanomeatale per mezzo della fascia opportunamente modellata.

Questo intervento è ottimale per i casi di infezione cronica dell’orecchio medio e della mastoide, mentre non può essere usato quando alla infezione si sovrappone la patologia colesteatomatosa.

Il colesteatoma dell’orecchio medio e della mastoide non è un “tumore” come si potrebbe pensare per analogia del nome.

Per colesteatoma si intende una colonizzazione dell’orecchio medio o della mastoide da parte della pelle “Normale” proveniente dal condotto uditivo esterno o da isole epiteliali rimaste imprigionate durante la fase dello sviluppo embrionario.

Questa pelle “normale” può colonizzare la cassa timpanica, gli ossicini, l’ attico, la mastoide e tutto l’osso temporale con tre meccanismi:

  • congenito
  • attraverso una perforazione timpanica
  • una tasca di retrazione che si sviluppa normalmente nell’attico e generata da una insufficienza tubarica cronica
Molti chiedono qual è la differenza tra timpano plastica aperta e timpano plastica chiusa

Nel colesteatoma non può essere usata la timpano plastica chiusa in quanto la percentuale di recidire di colesteatoma è elevatissima. La rimozione dell’epitelio colesteatomatoso e della sua matrice è particolarmente complessa in quanto molto spesso l’epitelio si insinua tra gli ossicini e colonizza le cavità attico mastoidee. Molto spesso il colesteatoma colonizza le piccole cellule contenute nella porzione posteriore del condotto uditivo esterno, proprio al di sopra del nervo facciale.

In questa zona è estremamente difficile verificare a priori la colonizzazione delle piccole cellule contenute nel muro del facciale ed anche le tecniche endoscopiche sono di ausilio parziale perché consentono di esplorare solo la superficie delle varie anfrattuosità presenti nell’orecchio medio (seno timpanico e seno facciale).

Queste piccole cellule, che fanno parte del sistema pneumatico del osso temporale, sono tutte comunicanti tra loro attraverso sottili orifizi che non costituiscono alcuna barriera alla proliferazione cellulare epiteliale.

L’epitelio che resta imprigionato in queste cellule, che per loro natura si desquamano producendo cheratina, molto lentamente creano un cumulo che ha la caratteristica tipica della cipolla, distruggendo le strutture ossee che le contengono. È quindi indispensabile , per controllare questa malattia, procedere alla eliminazione totale dell’osso che forma il condotto uditivo esterno creando una unica cavità tra condotto uditivo esterno e attico-mastoide.

Questa ampia cavità, che sta dietro e sopra la cassa timpanica e agli ossicini , deve essere correttamente ventilata e ossigenata ampliando l’orifizio esterno dell’orecchio.

Questa tecnica viene denominata timpano plastica aperta. L’ampio orifizio esterno realizzato mediante la rimozione della cartilagine della conca garantisce una corretta ventilazione della cavità chirurgica, consente la esplorazione della stessa e l’esecuzione della periodica toilette dell’epitelio che naturalamente si desquama.