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In questi ultimi trent' anni (1985-2015), la tecnologia degli impianti cocleari si è molto evoluta. 
L'impianto cocleare è uno strumento elettronico-digitale in grado di dialogare correttamente con le fibre del nervo acustico contenute nella coclea. 
L’apparato genera un segnale perfettamente simile a quello prodotto dalle cellule ciliate della coclea stessa. 
I pazienti che presentano gravi sordità di tipo percettivo possono quindi tornare a sentire.
Le indicazioni per l'uso di queste protesi si sono notevolmente ampliate: trent'anni fa venivano applicate solo dopo i 18 anni, dal 2015 i8nvece si possono impiantare già a partire dai sei mesi di vita. 
Grazie all'impianto cocleare, i piccoli pazienti riescono ad acquisire il linguaggio, a parlare e anche a cantare correttamente. 
Di fatto, l’impianto cocleare ha posto fine alla grave problematica del sordomutismo. 
Anche chi soffre di gravi acufeni può trovare giovamento dall’impianto cocleare che consente di eliminare il ronzio e di riacquistare l'udito. 
Grazie al miglioramento tecnologico dell’impianto e all’introduzione di tecniche chirurgiche mini-invasive, è oggi possibile applicare questa protesi a moltissimi pazienti. 
Da alcune centinaia del decennio precedente, sono oggi migliaia i pazienti che usano l’impianto cocleare anche per forme di media gravità e nelle sordità monolaterali. 
Grazie alla crescita del numero di apparati in costruzione avremo quindi in futuro un calo dei costi con la possibilità di acquisto per tutti. 
Nel futuro si prevede una miniaturizzazione estrema ed il problema sarà solo quello di formare chirurghi esperti in microchirurgia per il corretto inserimento dell'elettrodo nella coclea. 
Continua quindi l'impegno del Dr Bordin, presso l'istituto di otologia "Garcia Ibanez" di Barcellona, che, attualmente, rappresenta la più prestigiosa scuola europea di formazione dei nuovi chirurghi dell'orecchio.